Milano è in Val Padana, una delle aree europee con la minore ventilazione. Durante i periodi di Alta Pressione invernale si formano sovente le nebbie, queste attorno alla città possono persistere anche di giorno
Di giorno a Milano la nebbia si dissolve perché si attenuano quelle condizioni che l’avevano favorita.
La condizione che favoriscono la nebbia in meteorologia viene definita inversione termica. Di giorno, la radiazione solare che penetra nei punti più sottili dei banchi di nebbia, e generano un riscaldamento dell’aria a contatto con l’asfalto e dell’urbanizzazione. Così a metà mattina, la vista dal Meteosat mostra un buco nella nebbia, e in quel buco c’è Milano, mentre tutto attorno c’è la nebbia.
In questa stadio a Milano si sono attenuate le condizioni che avevano favorito la sua formazione. La nebbia gradualmente si dissolverà anche verso la periferia.
Per altro Milano è anche interessata dal fenomeno detto isola di calore, ovvero il calore generato dall’urbanizzazione. Ma questo è un altro aspetto che durante la nebbia si attenua.
Ma a Milano c’è soprattutto lo smog. Lo smog non è la nebbia o la foschia, perché in atmosfera c’è un’alta componente di umidità.
Il solo smog non è umido, lo si può osservare nelle metropoli di Cina e India, dove lo smog e la scarsa visibilità sono accompagnati persino da bassi tassi di umidità, e non il 100% di umidità come c’è a Milano.
Lo smog di Milano è costituito soprattutto da particelle invisibili. Tra i più insidiosi c’è il PM10 o polveri sottili, e in virtù di ciò a Milano è stato deciso il blocco del traffico cittadino, per attenuare la concentrazione di uno tra i tanti agenti inquinanti presenti in città.
Ideale sarebbe quello di avere un clima più normale, e non di certo le Alte Pressioni che durano circa due mesi come quella che interessa la città.