In Sardegna l’acqua ad uso domestico proviene dagli invasi, in prevalenza si tratta di dighe artificiali, alcune sino a qualche anno fa erano le maggiori d’Europa.
Le autorità preposte (le informazioni che seguono le abbiamo ricavate dal sito web regione.sardegna.it) periodicamente diffondono i dati che indicano la quantità di acqua presente negli invasi idrici della Sardegna.
Innanzitutto, le piogge di questo peggioramento appaiono poco consistenti e mal distribuite. Il periodo piovoso è troppo recente per stilare una situazione. In Sardegna le piogge cadono soprattutto sotto forma di rovescio, pioggia moderata, forte e sono brevi come durata.
Vediamo i dati ufficiali aggiornati al 31 Gennaio 2016 del totale degli invasi idrici della Sardegna:
Zona idrografica Sulcis Iglesiente 48,88%, circa il 10% in meno di un anno fa ed in calo rispetto a Dicembre 2015.
Zona idrografica del Tirso: 69,55%, la situazione è in miglioramento rispetto a dicembre e a un anno fa.
Zona idrografica Coghinas, Mannu, Tempo: disponibilità al 44,49%. La situazione è migliore rispetto a quella di 1 anno fa.
Zona idrografica Liscia (molto importante per zone turistiche): 35,45%, in forte calo rispetto a 1 anno fa.
Zona idrografica Posada Cedrino: 51,47%, in sensibile miglioramento rispetto a 1 anno fa.
Zona idrografica Sud Orientale: 64,60%, anche qui in miglioramento rispetto a 1 anno fa.
Zona idrografica Flumendosa, Campidano, Cixerri: 56,39%, situazione simile a quella di 1 anno fa.
Media Sardegna: 56,39 contro il 60,17% di un anno fa.
La situazione degli invasi della Sardegna non giustifica alcun tipo di allarmismo, nonostante sia comunque corretto sottolineare che c’è un forte deficit precipitativo.
Ci teniamo a sottolineare che con risorse idriche come quelle dichiarate dalla Regione Sardegna, quale Ente Ufficiale, non ci saranno incertezze per l’approvvigionamento idrico nelle località turistiche della Sardegna, se non – presumibilmente – nei limiti degli altri anni.