È grandinato a Pisa e migliaia di foto hanno invaso i social network, abbiamo potuto ammirare la Torre pendente da varie angolazioni imbiancata tutto attorno come mai era avvenuto questo inverno. Beh, tanta era la grandine caduta che pareva neve.
In Puglia ieri si sono abbattuti furiosi temporali e trombe d’aria. Entro pochi minuti foto e video illustravano l’evento.
Siamo bombardati di informazione visiva che genera emozioni.
Gli scienziati sentenziano che il Clima in Italia sta cambiando e che ci sono più eventi estremi del passato (tornado, grandinate, nubifragi), e le cronache dei giornali che fanno incetta di immagini e video dai social, confermano questa teoria.
E sì, è una teoria, non esiste in Italia una rete di osservazione di trombe d’aria e di grandinate, neppure di nubifragi. Pensate che le reti di monitoraggio regionale sono spesso di proprietà di più Enti che non condividono le informazioni neppure tra loro.
E allora su cosa si basa questa teoria? Sull’impressione? Sull’emozione? Per carità, il Clima sta cambiando eccome, ma affermare che ci sono più grandinate, trombe d’aria e nubifragi che in passato è davvero tutto da dimostrare.
Gli smartphone stanno trasformando anche l’informazione della cronaca meteorologica, accentuano la percezione degli eventi meteo estremi, perché ormai un po’ tutti possediamo un apparecchio in grado di scattare foto e fare video, e condividerle in rete le immagini e scatenare una valanga di informazioni che si sommano a quelle di altri utenti.
Secondo analisi svolte in ambito informatico, ma non ci voleva una ricerca per confermarlo, la mole di informazioni meteo visive in rete è divenuta smisurata.
Ogni giorno troviamo in rete decine di immagini di nubi dall’aspetto poco rassicurante, così come di qualsiasi evento meteo o disastro naturale.
Niente passa inosservato, neppure le meteoriti che illuminano il cielo a giorno come è sempre accaduto.
La rete amplifica realmente la percezione dei fenomeni naturali.