La stampa scientifica internazionale si occupa spesso di cambiamenti climatici. Si è parlato anche degli eventi meteo estremi attesi per l’Estate 2016, che in varie regioni del Pianeta si sono puntualmente presentati.
Tuttavia, è opportuno fermare gli allarmismi, anche perché l’uomo comune può fare poco, e soprattutto, nessuna catastrofe è dietro l’angolo. Di certo nascondere la verità è comunque una violazione dei nostri diritti. L’argomento è pertanto delicato, oltre che di primaria rilevanza.
Che il clima sia cambiato ce ne siamo accorti tutti, anche senza essere scienziati.
Sul caldo estremo ha fatto notizia in tutto il Mondo l’ondata di calore avvenuta in India, dove si toccarono nella recente stagione calda i 50°C, e il sole sciolse il catrame di alcune strade.
Per i temporali, possiamo annoverare le imponenti tempeste in Europa settentrionale, oppure quelle recentissime dell’Europa dell’Est, dove erano caduti chicchi di grandine grossi 13 cm, per intenderci, come quelli visti nel film di fantascienza “The day after tomorrow”.
Su Youtube sono reperibili molti video di temporali che hanno generato tempeste di fulmini che rammentano scene del film di fantascienza “La guerra dei mondi”.
Ma quella che narriamo non è filmografia di Hollywood, bensì è realtà.
Le stagioni estreme, ovvero l’Estate e l’Inverno, sono decisamente differenti rispetto a quelle di 20/30 anni fa. Talune stagioni eccedono con il caldo, altre con la pioggia, ma anche con il freddo per alcune aree del Pianeta.
Ma facciamo attenzione: gli eccessi climatici ci sono stati anche nel passato, ma negli ultimi anni questi sembrano cresciuti in frequenza, anche se alcune tesi sottolineano che oggigiorno vi è una maggiore densità di osservazioni meteo e satellitari, oltre che informazione che deriva da Internet e dai Social Network. Ciò amplifica l’entità e frequenza degli eventi meteo estremi.
Insomma, non c’è un’istituzione scientifica che cataloga tutti gli eventi estremi, perciò sulle sensazioni non si possono basare certezze.
Comunque, osservando ciò che avviene in questo primo scorcio del semestre caldo, le affermazioni che prevedevano un aumento degli eventi estremi trovano un credibile fondamento.
Il problema del cambiamento climatico globale è tangibile. Ogni report sulla temperatura media mensile di questi anni ci mostra che il Pianeta misura temperature superiori alla media. Ma non solo, di recente è stato pubblicato uno studio che afferma che sono scese le emissioni di gas serra derivanti dal riscaldamento domestico. La causa? Gli inverni più miti rispetto al periodo di riferimento (anni ’90).
Vari scienziati affermano che siamo prossimi al punto di non ritorno del cambiamento climatico. Taluni asseriscono che il punto di non ritorno è stato sorpassato. In sintesi: la temperatura non tornerà ai valori degli anni ’90, se non tra molti decenni o centinaia di anni, sempre che non prosegua il dissennato inquinamento dell’atmosfera.
Una via di salvezza, ma siamo certi di volerla? Potrebbe essere quella dell’influenza sul clima di un cataclisma.
Il nostro Pianeta è soggetto a periodici catastrofi che modificano il clima anche in modo severo. Ci riferiamo a grosse emissioni vulcaniche di tipo esplosivo, ma anche alla caduta di grosse meteoriti.
Tuttavia, e ciò sarebbe decisamente indolore, piccole variazioni di temperatura possono succedere anche per effetto dei cicli solari.
Prossimamente vi parleremo dei cambiamenti climatici causati dai cataclismi.