Come era nelle attese, tra il tardo pomeriggio e la serata di domenica, l’aria fredda in quota ha travalicato l’arco alpino e ha dato innesco ad un’acutissima ondata di temporali, stavolta nella Lombardia centro orientale. È stata parzialmente interessata anche Milano.
Il temporale ha investito soprattutto le provincie di Lecco e Bergamo, ed è da qui che sono giunte numerose testimonianze di automobilisti, che si sono presi un gran spavento per la burrasca.
A detta di taluni, è stato un evento meteo mai visto prima. Ma noi sottolineiamo che non è stato così, che in passato c’è anche stato di peggio e, così in tante altre occasioni.
Sovente è stato accusato l’allagamento della sede stradale di molti centimetri d’acqua, la visibilità a tratti era azzerata dalla pioggia, e poi c’erano i rami che cadevano, le foglie sul parabrezza, la grandine che martellava l’auto, i lampi accecanti che illuminavano di arancione l’atmosfera sino ad accecare.
Figurativamente a generare un simile pandemonio è stato l’arrivo dell’aria fredda che si è tuffata nella calda Val Padana (c’erano quasi 30°C umidi) e l’area Prealpina meridionale, innescando lo scoppio di correnti ascensionali, ovvero dal basso verso l’alto, che in pochi minuti hanno trasportato in quota umidità e calore, generando un enorme ammasso di nubi cumuliformi, e quindi i forti temporali.
Il temporale ha interessato, ancora una volta Bergamo e hinterland, con un forte nubifragio (per buona parte delle persone è quello di ieri stato una bomba d’acqua), e varie stazioni meteo hanno misurato circa 100 millimetri di pioggia in un’ora.
Fenomeni simili durante la stagione estiva possono succedere, ma non sono la regola. Va comunque detto che in Giugno 2016 abbiamo assistito già a diversi temporali di simile intensità, anche se quello di ieri è stato il più produttivo di fulmini, ben 18.000 in 2 ore.