Ma Roma è a rischio terremoto? Il terremoto di questi giorni è stato avvertito benissimo in città. Nei condomini scricchiolavano infissi, armadi, oscillavano i lampadari. Ogni scossa intensa che avviene in Appennino viene percepita anche a Roma.
Roma è una grande città d’Europa esposte al rischio sismico derivante dai terremoti di aree prospicienti la città. Di certo sono a maggior rischio varie capitali balcaniche e della Turchia, dove la storia riporta sismi devastanti, così come in Europa occidentale c’è l’insospettabile Lisbona che ha un rischio sismico elevatissimo (in mare, Magnitudo 8.5-9.0).
Non si ha notizia storica di un terremoto con epicentro a Roma città, ma di scosse di telluriche anche intense derivanti da terremoti in Appennino o nei vicinissimi Colli Albani.
A metà degli anni 400 ci furono svariati terremoti che cagionarono danni ingenti anche a quella che era la Roma dell’Epoca. Caddero statue, crollarono edifici. Nel 847 un terremoto causò il parziale crollo del Colosseo.
Nel 849 una serie di forti scosse causarono probabilmente la caduta dell’Obelisco di Montecitorio.
Nel 1349 altro grave terremoto in Appennino, possibile magnitudo 6.6, quindi con scosse assai maggiori di quelle di questi giorni, cagionò molti furono i danni a Roma, con crolli.
Nel 1438 fu la volta di un sisma nei vicini Colli Albani, e pure Roma subì molti danni.
Ma i terremoti avvertiti a Roma sono davvero tanti, così che c’ da chiedersi come mai i monumenti siano ancora in piedi.
In genere, come detto, i terremoti che toccano Roma sono scosse di terremoti lontani, ma allo stesso tempo, molti edifici, statue monumenti danneggiati poi furono negli anni ristrutturati.
Secondo l’Ordine dei Geologi a Roma va ristabilito obbligatorio il ‘fascicolo del fabbricato’, un documento che in uno un tempo passato attestava informazioni sul fabbricato, e che ora dovrebbe contenere se l’edificio è antisismico. Infatti, il rischio che un edificio possa crollare può derivare da vari fattori come il terreno su cui poggiano le fondamenta, e la caratteristica della costruzione o ristrutturazione.
Insomma, sembra di capire che a Roma, per evidenti riflessi tellurici che derivano da terremoti lontani, gli edifici debbano essere antisismici.
Roma città ha un palese rischio sismico che deriva non dal fatto che si possa avere un terremoto in città, ma dalle continue scosse, anche intense, di eventi soprattutto in Appennino.
Eventi che in un passato non lontano per le epoche geologiche, hanno avuto magnitudo sino a 7.0, perciò devastanti. Tra i più recenti c’è quello del 13 gennaio 1915 che raggiunse l’undicesimo grado della scala Mercalli ed una magnitudo di 7.0 ad Avezzano, in Abruzzo. Quel terremoto rase al suolo vari centri abruzzesi e causò la morte di oltre 30mila persone.