Ogni anno è la stessa storia: i termosifoni dei condomini e di tutta una serie di strutture pubbliche e private vengono accesi quando non serve e sono spenti quando sarebbe utile accenderli. È il caso di quest’ultimo mese, quando i termosifoni erano rimasti accesi tutto il giorno nonostante le alte temperature.
In molti appartamenti la temperatura era ben superiore ai 25°C, eppure il riscaldamento condominiale ogni mattina all’alba veniva acceso rendendo l’aria domestica diurna caldissima. C’è chi apriva le finestre, chi persino l’impianto di climatizzazione.
I giornali per mesi avevano parlato di norme severissime per ridurre l’inquinamento. Poi la vicenda delle valvole termostatiche imposte per legge nei condomini, la cui funzione poteva essere utile 10 anni fa, non di certo con la tecnologia di oggi.
E adesso che fa freddo? I termosifoni sono spenti. Per l’accensione serve organizzarsi. C’è chi ha tirato già fuori la stufetta, chi ha acceso il climatizzatore.
I più fortunati sono coloro che hanno l’impianto autonomo di riscaldamento.
Ma perché non risolvere con un sistema di accensione e spegnimento automatico? Quando fa freddo l’impianto si accende, quando fa caldo si spenge.
Le caldaie possono anche essere avviate e spente in remoto con SMS, e ormai sempre più con l’ausilio di Internet.
Siamo nel 2017, ma leggi, norme, usi e costumi sono dello scorso secolo per invocare una riduzione dell’inquinamento, ma alla fine son solo costi, oneri per il cittadino che poi fa da se.