METEO. Sapete che venerdì, 1° dicembre, è cominciato l’inverno? Già, per convenzione internazionale la stagione meteorologica è iniziata pur consapevoli che quella astronomica prenderà piede a partire dal prossimo 21 dicembre (in concomitanza del solstizio).
Eppure, a differenza degli ultimi anni, le condizioni meteo climatiche stanno già intraprendendo la strada del freddo. Freddo che viene da nord, dal Circolo Polare Artico, freddo che non è certamente come quello che viene da est ma che riesce egualmente a regalarci sensazioni invernali. Sta nevicando a bassa quota, lo sappiamo, nevicherà anche nelle prossime ore.
Ma l’argomento di questo articolo è un altro: cosa accadrà prossimamente? Beh, ovviamente non abbiamo la sfera di cristallo ma qualcosa possiamo scriverla. Diciamo che alcune, complesse dinamiche atmosferiche (ricordatevi che per avere un’idea generalista del lungo termine ci si deve affidare anche ad attente analisi di vari “pattern” climatici che regolano la circolazione atmosferica nell’intero emisfero settentrionale) suggeriscono un dicembre a “suon di irruzioni artiche”.
Ora, stabilirne entità e distribuzione non è possibile. Diciamo che vi sono buone probabilità che il freddo continui ad affluire nel Mediterraneo ma capite bene che un po’ più a ovest o un po’ più a est cambia molto. Cambierebbe soprattutto l’entità del freddo sulle nostre regioni, anche l’entità di eventuali precipitazioni. Ma comunque, volendo sintetizzare il più possibile possiamo dirvi che l’inverno potrebbe ruggire ancora.
Un ruggito importante, che potrebbe spaventare alcune autorevoli proiezioni stagionali che vorrebbero – tanto per cambiare – una stagione insulsa. Soprattutto dei mesi di gennaio e febbraio per nulla esaltanti, anzi… quindi, anche per il bene delle nostre risorse idriche, speriamo si stiano gettando le basi per qualcosa di importante.