Ad est degli Urali il meteo invernale è ormai avviato con il freddo che gela ogni cosa anche di giorno, con temperature in discesa fin sotto i -30°C. La Siberia è per l’Eurasia il Polo del freddo invernale, il più ampia e intensa massa d’aria gelida.
Il gelo da quelle parti è normale in questo periodo dell’anno. Le analisi della temperatura a 2 metri che vediamo qui nella mappa che segue, indicano che solo una marginale area segna temperature sotto la media, mentre in altre fa più caldo rispetto alla norma.
Il riscaldamento “globale”, indicato nella mappa climatica in 0,6°C, è stazionario, mentre è il Polo Nord ad essere costantemente sopra la media, e secondo le stime attualmente appare essere 2,7°C oltre la media.
Ma nel nostro Emisfero l’area più fredda non è il Polo Nord, dove si possono comunque abbattere terribili tempeste di vento, ma in Siberia, anche se recenti stime satellitari indicano i minimi di freddo in Groenlandia, terra perennemente coperta di ghiacci massicci alcuni chilometri in altezza, e che raggiunge un’altitudine media di oltre 3000 metri.
In Groenlandia fa più freddo rispetto alla media, ciò si evince dalla mappa che vediamo qui sopra, così come su un’ampia area del Nord America e dell’Oceano Atlantico.
Che essi siano segnali per l’Inverno? In qualche modo si, ma non conosciamo l’impatto che potranno avere.
La Groenlandia, terra freddissima e di ghiacci, è comunque molto meno ampia della Siberia e l’aria fredda che raggiunge l’Europa da tali gelide lande, deve attraversare le acque dell’Oceano Atlantico, mitigate dalla Corrente del Golfo, che seppur più flebile che in passato, le riscalda ogni inverno.
Ma come abbiamo visto, ci sono novità in Atlantico, rispetto ad altri anni fa più freddo, rispetto alla media.
La cartina qui sopra ci mostra le anomalie termine sui mari. Notiamo che le temperature dell’Oceano Atlantico orientale sono più basse rispetto alla media. Queste forse sono state all’origine di una stagione degli uragani scarsa. E se fa meno caldo, l’Oceano produrrà aree di Bassa Pressioni meno intense verso l’Europa, meno frequenti. Per altro, ampi tratti di mare che vanno dalle Isole Britanniche all’Islanda sono più fredde rispetto alla media.
Ma torniamo in Siberia, dove crescerà giorno dopo giorno un vastissimo serbatoio d’aria gelida.
In passato, le alte pressioni siberiane, con maggior frequenza rispetto agli ultimi decenni, si espandevano verso l’Europa portando il gelo attraverso la pianura sarmatica. Negli ultimi 2-3 anni, tuttavia, varie ondate di gelo hanno raggiunto anche l’Italia.
Nel 2017 il nostro Paese fu investito marginalmente, tuttavia si ebbero nevicate record in Appennino e sino alle coste adriatiche. Cadde la neve sino alle coste della Sicilia. In varie località del Centro Sud furono battuti record i freddo di gennaio, come a Napoli.
Nel 2018, alla fine dell’Inverno, l’aria gelida investì l’Europa ben più ad occidente rispetto al freddo che si ebbe nel gennaio 2017. L’ondata di gelo fu denominata in Inghilterra “la bestia che viene dall’est”, da noi Burian.
Il freddo raggiunse anche l’Italia, e la neve ammantò copiosamente anche Roma e Napoli.
Ora, man mano ci stiamo avviando verso l’Inverno 2018/2019, la stagione appare con ampie incognite soprattutto perché è preceduta da un Autunno dove prevale ogni giorno il meteo estremo in tutta Europa, e non solo.
E sempre più le prime tracce che prospettano la prossima stagione, la definiscono a rischio forti anomalie.
Tutte le tendenze meteo climatiche stagionali prospettano una scarsa attività delle perturbazioni oceaniche. Abbiamo accennato le possibili cause, derivanti dal raffreddamento delle acque oceaniche.
Secondo varie stime di previsione stagionali, in Italia si avrebbe spesso tempo avverso, con precipitazioni causate dal contrasto di sbuffi d’aria oceanica con le masse d’aria mite mediterranee. Ma man mano che la stagione invernale avanzerà, la possibilità di ingerenze dalla Russia siberiana potrebbe cresce notevolmente, e torneranno le previsioni che prospettano il rischio di Burian. Previsioni, non certezze, quindi non vi stiamo dicendo che avremo ondate di freddo.
Da dicembre inoltrato in poi, sovente vedremo previsioni di freddo che poi, soprattutto in una prima fase, investiranno il Medio Oriente.
Ma le possibilità di ondate di freddo dalla Russia dirette sino all’Italia potrebbero essere meno remote rispetto agli anni passati, in quanto le basse pressioni mediterranee che dovrebbero prevalere, farebbero da catalizzatore.
Tuttavia, viviamo così forti anomalie climatiche che è impossibile fare stime accettabili, se non congetture che si basano su analisi del tempo del passato. Ma il tempo del passato, per ora, non tornerà.