Le dinamiche meteo climatiche in atto, a livello emisferico, le abbiamo definite potenzialmente eccezionali.
Abbiamo parlato di un Vortice Polare in forte crisi d’identità, cosa che peraltro difficilmente succede in questo periodo. Abbiamo descritto le possibili conseguenze, dicendovi di prescindere dagli effetti in Italia. Perché l’Italia, come ben sappiamo, è avvolta dal mare e affinché freddo e gelo possano arrivare senza battere ciglio v’è necessità di tutta una seria di condizioni a contorno.
La premessa ci serve a introdurre le novità modellistiche, ovvero i modelli matematici di previsione hanno rivisto la posizione estrema focalizzandosi su dinamiche certamente più consone all’inizio d’Inverno. Farà meno freddo, qui da noi ovviamente, ma di contro avremo nuove occasioni per ondate di maltempo davvero rilevanti.
E il freddo? Scordiamoci le miti temperature di quest’ultimo periodo, questo ve lo diciamo subito. Le temperature sono in calo e caleranno ancora nella prima parte della prossima settimana, orientandosi su valori consoni alle medie stagionali. Il ché, sia inteso, è un bene per tutta una serie di motivi… in primis perché veniamo da costanti anomalie termiche positive, secondo perché in tal modo viene meno una componente energetica essenziale per l’intensificazione esagitata delle precipitazioni.
Attenzione però, non sottovalutiamo le dinamiche in essere. Perché se è vero che gli scenari saranno meno estremi è altrettanto vero che stiamo registrando una debolezza del Vortice Polare difficile da vedere a fine novembre. Debolezza che potrebbe persistere anche a dicembre e che potrebbe sfociare in possenti irruzioni artiche entro la prima decade mensile. Vi sono degli elementi che remano in tal senso e che suggeriscono un dicembre realmente esplosivo.
Qualcosa è cambiato, lo si nota facilmente. Qualcosa sembra esserci rotto in quel meccanismo ripetitivo delle Alte Pressioni che per mesi hanno spadroneggiato in lungo e in largo costringendoci a parlare di siccità persistente.