Il Pianeta Terra sta subendo un aumento della temperatura, e ciò è stato confermato dai numeri rilevati da sofisticati strumenti.
Questo aumento dei valori termici solo in parte è attribuibile alle attività umane, e non totalmente come la scienza oscurata dalla politica intende farci credere. Questa è la scienza che diventa politica; una scienza che prospetta catastrofi per raggranellare finanziamenti pubblici e privati, oppure favorire lobby energetiche, o semplicemente per farsi conoscere.
Vengono spesso rilasciate interviste di quella catastrofe, ormai prossima, per farsi conoscere, per emergere.
D’accordissimo sulla necessità di riduzione dei gas serra, e difendiamo a spada tratta questa necessità, ma non possiamo approvare che venga spezzato l’equilibrio delle economie mondiali, anche dei Paesi “ricchi”, perché non tutti lo sono.
È come il caso italiano di mettere sul lastrico tante famiglie poiché l’automobile, vecchia di 10 anni, è da buttar via. Siamo d’accordo che sia da cambiare, ma diamo incentivi considerevoli in base al reddito familiare.
Milano sfida i controlli di divieto di uso delle auto dette inquinanti, imposte da ordinanze, poiché devono andare a lavoro, di corsa a prendere i figli a scuola, varie commissioni per una vita equilibrata. Tutto questo con poco più di mille euro al mese, quindi i soldi per un’auto ecologica, non li hanno.
Vogliamo lasciare ai nostri figli un Pianeta pulito, migliore di come lo abbiamo avuto anche dai nostri genitori e i nostri nonni.
La nostra attenzione è su coloro che per rappresentare i cambiamenti climatici mostrano com’erano i ghiacciai a fine ‘800. Ci chiediamo se queste persone hanno una minima documentazione a riguardo, oppure è una strategia per sfoggiare tesi che prendono in giro le persone.
Pur di essere qualcuno, si fa di tutto. Tempo fa ci fu detto che nel Polo Nord la banchisa polare sarebbe sparita entro due stagioni. Ed invece, la Banchisa polare è ancora lì: è sofferente in estate, ma non è sparita.
Esistono libri scientifici che 30 anni fa dichiaravano che il Sud Italia e le Isole Maggiori, oggi sarebbero state deserto. Onde evitare equivoci, queste terre non sono deserto, come non lo sono le coste Tunisine e Algerine.
Dicono che i mari si innalzeranno, entro fine secolo, di alcuni metri. Esprimono valori che nemmeno all’estrazione di una partita a tombola riuscirebbero a venirne fuori.
Leggiamo dei ghiacciai alpini: in questi anni, per svariate ragioni correlate con i cambiamenti climatici, sono in arretramento. Quando si fanno paragoni su com’erano alla fine dell’800 con foto, cartografie e quant’altro, sostenendo che è colpa dell’uomo, costoro sono in malafede, o semplicemente disinformati.
Lo stato dei ghiacciai alpini, e non solo di fine ‘800, non sono da paragonare con lo stato attuale, poiché in quel periodo terminava la Piccola Era Glaciale: un cambiamento climatico che durò alcuni secoli, producendo inverni rigidissimi, nevosi ed estati molto più fresche di quelle attuali.
Comunque, siamo d’accordo che il clima sia più caldo del passato, ma fare dei paragoni fuorvianti sono irritanti, e noi li contesteremo sempre.