Le ultime proiezioni dei modelli matematici tracciano la previsione meteo per Natale e Santo Stefano con buona affidabilità. Avevamo già previsto un possibile Natale anticiclonico da alcuni giorni, stante una importante figura di alta pressione ad ovest dell’Italia: i suoi massimi sono attesi nel Mediterraneo Occidentale, Francia e Spagna, pertanto non coinvolgerebbero direttamente l’Italia, ma è sufficiente per impedire l’avanzata delle perturbazioni.
Insomma, avremo l’alta pressione, con incertezza.
Geopotenziale del 25 dicembre: le isoipse (scale di colore), abbastanza compatte, daranno luogo a una sostenuta ventilazione da nord est, più intensa sulle adriatiche: ne consegue la scarsa propensione alle nebbie anche in pianura. Per intenderci, le nebbie in Val Padana dovrebbero diradarsi, inoltre, giungerà aria più fresca.
La previsione che stima le precipitazioni, non mostra particolari fenomeni, ma qualcosa potrebbe cadere dal cielo nelle aree esposte ad est, ove il cielo potrebbe essere nuvoloso.
Aria fredda, ma non gelida, potrebbe affluire per Natale dai Balcani. Si avrà un generale calo termico, meno avvertito al Nord Italia dove potrebbe tornare il sole.
Il trend per Santo Stefano vedrà una diminuzione della ventilazione dai Balcani, e tutto sommato, scarse variazioni dell’alta pressione sull’Italia.
Natale e Santo Stefano saranno quindi due giornate direste da nord a sud, in particolare la giornata del 25 dicembre: stante una moderata ventilazione settentrionale, anche in pianura padana non dovrebbero formarsi nebbie persistenti, mentre per Santo Stefano il totale cessare dei venti al nord est, o est, potrebbe dar luogo in zona alle nebbie diffuse, dovute a inversione termica. Per il centro e per il sud invece Santo Stefano sarà una giornata migliore rispetto a Natale.
Ricordo ai lettori che il periodo natalizio non è propenso a grandi perturbazioni né tanto meno a ondate di gelo: nonostante ci sia stato qualche periodo di meteo molto freddo nel mese di dicembre, il culmine del freddo di solito è tra inizio gennaio e inizio febbraio; l’immaginario collettivo del Bianco Natale è più ottocentesco, quando all’epoca l’inverno durava quattro o cinque mesi e nevicava molto più spesso degli ultimi anni.