In diverse occasioni abbiamo accennato che le conseguenze meteo dello Strat Warming sono di una fase gelida per delle zone nelle medio-alte latitudini. In poche parole, quando accade un riscaldamento stratosferico, dopo un paio di settimane il gelo si propaga a pezzi.
Simbolicamente parlando si può paragonare alla rottura di un vaso: non è detto che tutta l’Italia sia investita dai cocci della rottura. Ed è proprio così che sarà la prossima fase gelida, con una vasta area di geopotenziale freddo che interesserà già dalle prossime ore il Centro-Sud, mentre lascerà fuori l’estremo Nord-Ovest italiano, ove si potrebbe replicare un nuovo evento di Favonio, ovvero di correnti che discendono dalle Alpi e si surriscaldano.
Nell’immagine soprastante si può notare che un lobo del Vortice Polare (previsione per giovedì) si propagherà verso l’Europa: con tale configurazione, la parte più ingente del freddo resterà piuttosto lontana dall’Italia, portando del meteo gelido sui Balcani e in Ucraina. L’Italia, quindi, verrà presa solo superficialmente, con del freddo ma non eccezionale.
Nel frattempo, nuove forti nevicate interesseranno i versanti esteri italiani.
In qualche giorno poi, il Vortice Polare si ricompatterà facendo ripartire i venti oceanici umidi in direzione della Mittle-Europa, un flusso zonale, che trova però un muro gelido a Est. Le conseguenze potrebbero essere tante, tra cui in parte potrebbe essere ripresa la situazione meteo con propense precipitazioni in alcune zone dell’Italia.
Nel frattempo, in Stratosfera si formano nuovi Strat Warming. Ciò non è neppure anomali, durante una stagione invernale se ne possono formare svariati.