Come abbiamo specificato in precedenti articoli, il meteo del Nord Ovest resterà ancora secco per molti giorni ancora. Gennaio è il mese più asciutto dell’anno, ma che non vi siano precipitazioni non è affatto nella norma.
Un’alta pressione ancorata sulla parte occidentale dell’Europa comanda il tempo sullo scacchiere europeo: impedisce il normale flusso zonale, con i fronti che di conseguenza impattano sulla barriera Alpina generando favonio a Sud delle Alpi, oppure raggirano direttamente una buona parte del continente e il gelo va a finire sui Balcani, coinvolgendo spesso il Meridione.
A Nord delle Alpi, nonostante l’Alta Pressione, si verificano pesantissime nevicate: Fortissime nevicate a nord delle Alpi, è emergenza meteo in Austria.
Questo apparente controsenso in realtà non è un fenomeno del tutto nuovo: infatti nel gennaio 2017 una configurazione simile interessò l’Italia, con nevicate e freddo continue nel Centro Sud, ed un meteo gelido ma molto secco al Nord. Ma stavolta il gelo al Nord è nella media del periodo, e l’eccessivo numero di giornate favoniche, sta determinando anomalie climatiche e favorendo anche l’insorgere di incendi.
Un accenno di cambiamento si comincia a intravedere con lo spostamento delle quote di geopotenziale più a Occidente, ma al Nord Italia si rischia di rimanere ancora a secco, in quanto le Alpi faranno da scudo alle perturbazioni. Ma in Italia farà generalmente freddo.
Va poi sottolineato che a tratti, i modelli matematici prospettano un flusso di correnti ideali per precipitazioni al Nord Italia, dove il cuscinetto freddo in Pianura Padana sarebbe l’occasione per una bella nevicata in pianura. Dopotutto l’unica possibilità di vedere neve al piano è con un cuscinetto freddo, quindi per una buona parte del Centro Nord bisogna sperare nella riattivazione del flusso Atlantico che, unito a un meteo gelido nei bassi strati, favorirebbe la formazione di neve.