Le ultime osservazioni meteo alla quota di circa 30.000 metri sul livello del mare, in quella parte di atmosfera chiamata Stratosfera, di cui tantissimo vi parliamo, indicano un riscaldamento che si sta verificando tra gli Urali e la Russia europea.
L’entità del riscaldamento è modesta rispetto a quello che abbiamo veduto in precedenza, ma si tratta, probabilmente dell’evoluzione di un altro Strat Warming che ha avuto inizio qualche giorno fa in Siberia.
L’attuale evento meteo è collegato ad una circolazione depressionaria che si è formata a circa 30.000 metri sul livello del mare. In sostanza ciò di cui vi stiamo parlando è notoriamente chiamato Strat Warming. Di tale evento ormai si occupano buona parte dei centri meteo mondiali, specialmente di quelle aree del nostro Emisfero più esposte alle ondate di gelo.
Molto sensibile all’evoluzione di ciò che avviene in stratosfera è il servizio meteorologico ufficiale inglese (Met Office), che su YouTube presenta un ampio approfondimento che vi proponiamo.
Vi chiederete come mai così tanti autorevoli centri meteorologici si occupano dell’evento.
Varie volte abbiamo spiegato che con lo Strat Warming non si fanno previsioni meteo. Lo Strat Warming può essere il precursore dell’ondata di freddo anche molto intense dirette verso le medie latitudini. Non è possibile conoscere quella che sarà la rotta dell’aria fredda dal solo evento di Strat Warming, in quanto l’atmosfera è un sistema estremamente caotico, ma ancor di più questi fenomeni che si verificano in Stratosfera determinano una sorta di ulteriore caos del Vortice Polare, il quale perde forza e tende a generare delle saccature, ovvero delle anse apportatrici di gelo e maltempo.
È particolarmente studiato negli Stati Uniti d’America, ma anche nel Canada. In Europa molto attenti al fenomeno sono in Islanda, Isole Britanniche, tutti i paesi scandinavi e la Russia europea.
In Italia non ci risulta che enti ufficiali ne parlino, mentre vari servizi meteo regionali che realizzano le previsioni a lungo, molto spesso citano questi fenomeni.
Quello che possiamo dire ad oggi è che il Vortice Polare, a seguito, probabilmente dei vari eventi di Strat Warming, ha inizializzato quello che viene chiamato Split Polare, e quindi ad inviare impulsi di aria fredda verso le basse latitudini. Secondo le previsioni mensili, gli eventi di aria fredda dovrebbero crescere nelle prossime settimane, e dopo metà mese una forte ondata di gelo potrebbe interessare gran parte dell’Europa.
Tali previsioni sono comunque linee di tendenza, cosa ben diversa della previsione meteo puntuale sino a 3-5 giorni, che invece prospettano che tempo fa anche in ambito locale.