Vi sarà certamente capitato di aver dato un’occhiata ai modelli fisico matematici e di aver intravisto, ultimamente, scenari meteo climatici estremamente dinamici.
Dinamicità che si esplicherà anzitutto con un tentativo di consolidamento dell’Alta Pressione, ma trattandosi di un’appendice orientale anche stavolta non avrà modo di gettare le fondamenta per un lungo periodo di stabilità atmosferica. Ovviamente stiamo parlando del quadro italiano, perché appena a ovest delle nostre regioni l’Anticiclone premerà eccome.
Dopodiché, proprio in virtù del costante posizionamento anticiclonico a ridosso dell’Europa occidentale, dovrebbero subentrare nuovi tentativi di meridianizzazione con spinta tra l’Islanda e il Regno Unito. Tentativi perché l’attività depressionaria nord atlantica sarà tutt’altro che concorde, ma la parziale elevazione verso nord faciliterà una marcata ondulazione del getto d’aria principale.
Sapete che significa? Che il piegamento dai quadranti settentrionali sosterrà lo scivolamento di un imponente nucleo d’aria fredda – di matrice artica – verso il Mediterraneo. Colpirà a ovest? Colpirà i settori centrali? Al momento l’ipotesi più accreditata dai modelli è la seconda, ovvero un diretto coinvolgimento del nostro Paese. Quando? Orientativamente attorno al 22-23 gennaio. Se confermata, l’irruzione porterebbe vivace maltempo con possibilità di nevicate a bassa quota in varie zone d’Italia.
Lo ripetiamo, si tratta di ipotesi che necessita di ulteriore elementi a supporto. Soprattutto si dovrà attendere pazientemente che vengano mostrati i dettagli dai modelli deterministici. Soltanto allora potremo sciogliere la prognosi.