Analisi del meteo: l’arrivo di un nuovo freddo polare
Un terzo flusso di freddo polare si sta dirigendo verso la nostra Penisola, portando con sé un notevole raffreddamento, in particolare nelle regioni del centro-nord del nostro Continente. Questo fenomeno è dovuto a flussi irregolari, causati da fluttuazioni variabili dell’alta pressione atlantica, che ci hanno gradualmente condotto alle porte dell’inverno.
Le previsioni per le prossime 24/48 ore
Nelle prossime 24/48 ore, ci aspettiamo l’arrivo del terzo, e forse più intenso, flusso di freddo proveniente dalle regioni polari. Secondo i dati numerici, che rappresentano l’espressione dell’atmosfera tradotta in griglie, questa avvezione si manifesterà molto rapidamente, causando un brusco raffreddamento nelle pianure del nord, nel centro-est padano e nelle valli del centro.
La fenomenologia sarà quasi interamente legata a un sistema antefrontale che precede l’ingresso deciso del fronte freddo. Il resto dell’evoluzione dovrebbe essere caratterizzato da scarsi fenomeni sulle regioni adriatiche, sul basso Adriatico e su quelle meridionali di levante. Non si esclude la possibilità di brevi nevicate nelle zone interne del Molise tra domani e dopodomani.
Il meteo e l’anticiclone delle Azzorre
Oltre alla cronaca meteo, ciò che sembra evidente è che l’atmosfera, dopo queste fasi molto alterne, stia seguendo un progetto ben definito: l’anticiclone delle Azzorre, dopo ripetuti tentativi di spingersi verso nord, rallenterà temporaneamente la sua corsa, anche a causa di un certo rilassamento del vortice polare, e si spingerà in maniera più decisa verso il nostro Continente.
In questo “gioco pressorio”, manca sempre il “terzo protagonista”, il vortice semipermanente d’Islanda. Da questa situazione possiamo dedurre una condizione assolutamente non statica, ma con possibili e variegate ”vie d’uscita”.
Le previsioni per i prossimi 7/8 giorni
Una delle più probabili, che dovrebbe verificarsi in un lasso di tempo di 7/8 giorni, è quella che potrebbe vedere l’anticiclone delle Azzorre, in contrasto con una nuova “presa di forza” del vortice polare, erigersi, grazie a una spinta subtropicale, dal medio Atlantico fino alle coste della Groenlandia e oltre. Questa struttura del sistema sarebbe molto più solida delle precedenti e caratterizzata da una spinta dinamica più insistente verso le latitudini molto settentrionali dell’Europa nord-occidentale.
Un dicembre caratterizzato da freddi impulsi di aria artica
Possiamo quindi prevedere un’intrigante configurazione di “blocco atlantico” dalle caratteristiche non stabilissime, ma che produrrà molto di più rispetto alle precedenti occasioni. Dicembre inizierà con un trend sempre più caratterizzato da freddi impulsi di aria artica.
Questa non è una previsione i cui tempi di svolgimento debbano necessariamente rispettare quelli da me indicati; ma una prospettiva basata su tendenze e comportamenti di circa dieci evoluzioni analoghe risalenti dal 1960 agli inizi degli anni ’80, tutte scaturite da massicci scambi termici tra ottobre e novembre.