Il meteo e la sua eccezionalità
L’eccezionalità del meteo non ha bisogno di parole per essere descritta. Un potente vortice depressionario ha portato con sé un freddo inusuale in molte aree del centro-sud, con venti forti e temperature molto basse. Questo precoce raffreddamento autunnale ha diverse cause, ma la principale è l’assenza del flusso oceanico su gran parte dell’Europa, che normalmente funge da termoregolatore dei flussi zonali perturbati.
Il ruolo dell’Anticiclone delle Azzorre
L’Anticiclone delle Azzorre ha avuto un ruolo importante in questo scenario, con movimenti meridiani che lo hanno portato a posizionarsi ad alte latitudini. Questo ha causato una graduale discesa d’aria fredda verso il nord Europa lungo il bordo orientale della stessa struttura altopressoria. Un notevole rilascio d’aria fredda dal Vortice Polare, una volta arrivato sull’Europa centro-orientale, si è gradualmente isolato in un potente nucleo autonomo, a causa del progressivo coricamento dell’Anticiclone sui paralleli, coprendo le terre scandinave.
Le conseguenze del meteo
Questo vortice molto freddo si è rivelato un problema, precipitando dove meno ci si aspettava, ovvero sui mari italiani. Le conseguenze sono state ben documentate dai media, che hanno dato grande risalto a quello che è un evento freddo intenso di notevole rarità per il periodo, praticamente senza precedenti negli ultimi vent’anni. I cittadini sono stati colti di sorpresa, passando in poche ore da indumenti leggeri quasi estivi a quelli tipicamente invernali. In molte zone si è sentita l’urgenza di accendere i riscaldamenti, considerando che la data di accensione negli uffici pubblici e nelle scuole è normalmente fissata ad inizio novembre per le regioni del Centro e a metà novembre per quelle del Sud e delle Isole.
La neve come protagonista
La neve è stata l’aspetto principale di questa penultima domenica d’ottobre. Ha colpito le regioni centrali fino a quote medio-basse collinari, mentre oggi si è presentata a quote di rilievo in Sardegna, poi in alcune zone del Sud. Il nucleo più freddo secondario in quota, pari ad isoterme di circa -30°C a quasi 5500 metri, è arrivato in Sardegna, gettandosi fino alle coste tunisine, una dinamica di rara bellezza. Questo ha favorito la formazione di un relativo minimo depressionario anche al suolo sulla Sicilia, in costante approfondimento.
Le precipitazioni nevose
Nella fascia di maggior contrasto si sono verificate le maggiori precipitazioni, quindi sul sud. La Campania ha avuto condizioni particolarmente perturbate, con precipitazioni nevose fino a quote medio-basse collinari (anche il Vesuvio è stato coperto di neve). La regione campana è stata favorita da uno schema barico congeniale, con flusso di richiamo da S/SW alle quote medio-alte (per polo depressionario freddo tra Sardegna e Sicilia) ed entrata delle correnti fredde orientali nei medi-bassi strati. Un mix favorevole a rinvigorire le precipitazioni che, trovando aria fredda nelle quote più basse, hanno generato queste sorprese bianche.
La situazione sul medio Adriatico
Non sono mancate ulteriori precipitazioni anche sui versanti del medio Adriatico, ben esposti rispetto al flusso orientale. La neve è arrivata anche in queste zone a quote rilevanti, anche in Molise. Ora la costante della prossima settimana sarà la complessiva instabilità per il medesimo vortice che sarà duro a morire, addirittura in risalita tale da coinvolgere il Triveneto e probabilmente le restanti aree del settentrione.
Le previsioni per la prossima settimana
L’aria ancora così fredda alle quote più alte dell’atmosfera sta favorendo un’ulteriore intensificazione dell’area depressionaria al suolo (al momento segnalata sempre sulla Sicilia nord/occidentale), per il formidabile contrasto rispetto alle superfici marine ancora calde. Il vortice depressionario tenderà a ripescare aria più temperata mediterranea lungo il suo bordo orientale, inevitabile benzina per dare ulteriore energia. Alcune elaborazioni modellistiche evidenziano per la mattina di domani l’approfondimento notevole ulteriore del minimo barico fino a valori localmente al di sotto dei 985 hPa poco al largo della Puglia. Ne conseguirebbe ulteriore maltempo, che andrebbe ad insistere per vari giorni della prossima settimana entrante. In compenso le temperature pian piano risaliranno per l’assenza di ulteriori alimentazioni fredde dalle alte latitudini, dove permarrà il possente dominio Anticiclonico.